Il filo conduttore che lega i lavori che vengono presentati nella mostra è la "verità costruttiva" che prevale sull'astrazione e sull'illusione di immagini compiacenti: in tutti i lavori è comune l'approccio operativo che, non distinguendo tra forma, struttura e contesto, opera sul carattere necessario dell'architettura, sul senso profondo di ogni azione che nel progetto si compie, sul capire ed ordinare le cose. L'oggetto della progettazione è un bivacco ovvero una struttura in legno, metallo o pietra con dimensioni ridotte in grado di contenere fino a 10 persone; tale struttura rimane incustodita e funge da ricovero di fortuna per le escursioni alpine.
I massi erratici presenti sui pendii montani sono alla base dell'idea progettuale.